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Sicilia
Casalvecchio (Vallata di Agrņ) Messina

SS. Pietro e Paolo

incerta tra 1116 e 1172

    Costituisce un prezioso, quanto rarissimo esempio di melange tra architettura della contea e architettura della monarchia, non disgiunto da un certo sperimentalismo compositivo e strutturale. Infatti, pur esistendo un documento che attesta la costruzione del monastero basiliano dei SS. Pietro e Paolo ad opera del Gran Conte Ruggero (1116), parimenti, si puņ leggere, (inciso in greco sulla piattabanda che regge il timpano del portale d'ingresso) un successivo rinnovo dell'edificio, ad opera del Protomaestro " Gerardo il Franco" datato 1172. La pianta basilicale a tre navate, in asse con le absidi, č composta da quattro moduli centrici bizantini (due cupolati), composti lungo l'asse longitudinale senza transetto con bracci sporgenti. Originali sono anche i raccordi angolari delle strutture ottagonali che mediano le cupole, con i quadrati di base: quasi una sintesi tra mouqarnas e nicche a rincassi. . Nonostante questi aspetti orientali, la chiesa mostra, sopratutto all'esterno, diversi riferimenti all'architettura normanna , quali le decorazioni policrome, le merlature, le paraste con funzione di contrafforti e le torricelle scalari che rinserrano il prospetto. Le immagini mostrano le parti absidali, il portale laterale, e l'interno della cupola centrale.

Vittorio Noto

Bibliografia
Guido Di Stefano, "Monumenti della Sicilia Normanna",  Palermo, 1979

Fotografia
Melo Minnella Palermo