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Arte e architettura normanna |
L'architettura religiosa
I territori conquistati dai Normanni in Italia meridionale gravitano nella triplice sfera di influenza di grandi civiltà : la Roma antica ha tramandato il modello basilicale paleocristiano nell’arte dei principati longobardi e nell’area di influenza del Sacro Impero Germanico sotto dominio ottoniano. L’influenza greco-bizantina si riscontra ovviamente nelle chiese cupolate con impianto centrico di Calabria e di Puglia, così come quella musulmana si riconosce nei palazzi siciliani.
Con i Normanni e, più generalmente i Franchi che si aggregano a loro, certe matrici architettoniche sperimentate nelle loro aree di origine, o anche modelli trasmessi dal monachesimo cluniaciense, sono stati introdotti nel Mezzogiorno. Tuttavia rimangono elementi minoritari nel panorama costruttivo italiano. La caratteristica del « genio normanno » in campo architettonico risiede, grazie al mecenatismo molto attivo dei principi normanni e delle congregazioni monastiche, nell’elaborare un’armoniosa sintesi della grande diversità delle correnti culturali esistenti nel sud peninsulare e in Sicilia. Questa floridezza architettonica si articola attorno a un principio di trasmissione caratteristico delle mentatlità medievali, l’imitatio : il refrimento a un modello famoso, riprodotto in un’ampia area di influenza, senza pertanto scartare varianti o innovazioni formali. Si può dunque proporre una classifica dei paesaggi architettonici nell’epoca normanna intorno a grandi categorie tipologiche :- il gruppo benedettino-cassinese, il cui prototipo è la chiesa di San Benedetto a Montecassino, schema ideato dall’abate Desiderio ; insieme all’abbaziale di San Liberatore alla Maiella, la cattedrale di Capua, la cattedrale di Caserta Vecchia, la chiesa di San’Angelo in Formis ;
- il gruppo franco-normanno, con la matrice della cattedrale di Aversa; insieme all’abbaziale di Canosa, la chiesa di San Nicola e San Cataldo a Lecce ;
- il gruppo benedettino-cluniacense, la cui tipologia si riferisce alla chiesa della S.S. Trinità di Mileto, e al quale appartengono non soltanto edifici calabresi, ma anche siciliani, la cattedrale di Mileto, Santa Maria della Roccella, San Giovanni Vecchio di Stilo ;
- il gruppo siciliano, il quale, pur presentando molti punti comuni con il precedente, occupa una posizione a parte nel senso in cui raccoglie le soluzioni architettoniche più diffuse tra l’XI secolo e il XII, incluse le realizzazioni francesi. Gli esempi più famosi sono le chiese di Palermo : San Giovanni dei Lebbrosi, San Giovanni degli Eremiti, Santa Maria dell’Ammiraglio, la Cappella palatina, la cattedrale di Cefalù, il complesso di Monreale.